Il primo agnello sostenibile al mondo, da oggi a disposizione dei consumatori

16 dicembre 2022
Arriva nelle tavole l’agnello Igp di Sardegna 4.0, 100% sostenibile, a zero emissioni di Co2 certificate.

Arriva nelle tavole l’agnello Igp di Sardegna 4.0, 100% sostenibile, a zero emissioni di Co2 certificate. Una novità mondiale che giunge dalla Sardegna grazie al progetto VERSOA, finanziato dalla BS Green, società che opera nel recupero e valorizzazione dei prodotti secondari di origine animale, in collaborazione con il dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, il Consorzio dell’Agnello di Sardegna Igp, Coldiretti Sardegna, il gruppo Fratelli Ibba – Abbi Group e i macellatori Stc food e Sardinya carni. 
Il primo agnello sostenibile al mondo, da oggi a disposizione dei consumatori con un lotto preliminare nei banchi dei supermercati TuttiGiorni di Cagliari e Sassari e in quello CRAI di Oristano, è stato presentato questa mattina a Sassari nell’aula Cappio-Borlino del Dipartimento di Agraria in presenza degli studenti del corso di Carni Sostenibili di cui è docente il professor Giuseppe Pulina, coordinatore del progetto VERSOA. 
Si tratta di agnelli di Sardegna Igp certificati NeutryFoood®️ secondo i parametri internazionali (certificazione di sostenibilità totale con obiettivo di emissioni zero e benessere globale degli animali) arrivato per le prime aziende ovine Sarde che hanno aderito al progetto.
Dagli studi effettuati è emerso che il bilancio carbonico di questa carne è pari a zero. Si è calcolato che l’assorbimento del carbonio, negli allevamenti presi ad esame, compensa quello che viene emesso, grazie all’assorbimento nel suolo delle sostanze organiche, nella componente vegetale, soprattutto arborea per esempio nei meriagros. Il tutto attraverso metodi scientifici certificati secondo standard internazionali.   
“Un primo passo che va incontro all’esigenza dei cittadini di avere a disposizione prodotti certificati per la sostenibilità - afferma Andrea Massidda CEO di BS Green -. Il nostro impegno, assieme ai partner del progetto, è quello di rendere tutte le filiere alimentari sarde, vegetali comprese, totalmente sostenibili”. 
“Un traguardo importante anche per gli allevatori - continua Battista Cualbu Presidente di Coldiretti Sardegna e del Consorzio Agnello di Sardegna IGP -. La certificazione emersa da questo progetto ha il merito di garantire il nostro lavoro anche davanti al consumatore”. “Allo stesso tempo – aggiunge Luca Saba direttore di Coldiretti Sardegna - questo primo test è la dimostrazione che tanti altri allevamenti sardi possono già essere pronti per essere certificati carbon-neutral e possiamo aspirare ad una agricoltura sarda certificata totalmente sostenibile”. 
“Prosegue il nostro lavoro verso un prodotto dalla chiara origine, sostenibile e salubre – sottolinea Alessandro Mazzette direttore del Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna Igp – garantendo il consumatore con chiare certificazioni che possono trovare in etichetta”. 
I trasformatori Stc food e Sardinya carni hanno sposato con entusiasmo la proposta di filiera con la convinzione “che soltanto percorsi etici potranno rendere sempre più competitivo il segmento delle carni isolane”. 
“La sensibilità verso le esigenze etiche dei consumatori in tema ambientale – dice Giangiacomo Ibba per i Fratelli Ibba e Abbi Group che ospita nei propri banchi macello il primo agnello a emissioni zero - sarà la carta vincente per una distribuzione che guardi oltre le pareti del supermercato. Essere i primi al mondo a proporre questo prodotto tradizionale in prossimità del Natala ai nostri clienti è un ulteriore conferma del nostro impegno per dare valore al lavoro e all’ambiente della Sardegna”. 
“Questo progetto – secondo Giuseppe Pulina - iniziato con gli agnelli da latte proseguirà per la certificazione di neutralità della carne bovina e, successivamente, del latte ovino e caprino. Certificare quante più aziende possibile potrà assicurare alla Sardegna un posto privilegiato nell’export dei nostri prodotti di origine animale in quelle aree in cui la sensibilità ai temi ambientali dei cittadini e più sviluppata creando un reale vantaggio competitivo rispetto a produzioni non certificate per la sostenibilità”.

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